Io sono Anne Frank

In queste settimane la scuola media Brancati sta ospitando la mostra itinerante intitolata “Io sono Anne Frank” della quale, noi ragazzi di terza, siamo diventati i diretti protagonisti, con il ruolo di mini-guide.

Nostro compito è quello di accompagnare i visitatori ed illustrare i pannelli in esposizione.

La mostra è composta da 20 pannelli che ci informano sulla vita di Anne, dalla sua nascita passando attraverso le vicende storiche dell’epoca, la proclamazione delle leggi razziali del 1938, la fuga dei Frank in Olanda, il rifugio segreto e il diario di Anna …fino all’epilogo che conosciamo.

Sono inoltre esposti una serie di oggetti quotidiani rinvenuti dagli scavi di un lager nazista.

Molto interessante è la presenza di un simbolico muro a due facce, realizzato da noi alunni: su un lato del muro troviamo parole d’odio, egoismo, indifferenza. Dall’altra parte, invece, abbiamo scritto parole d’amore, felicità, uguaglianza. 

All’inaugurazione, svoltasi il 24 febbraio, sono state presenti tutte le classi terze, alcuni docenti, gli assessori Camilla Murgia e Luca Pandolfi, i presidenti dell’Anpi Francesco del Bianco e Matilde della Fornace e il presidente del quartiere, Ezio Bracco oltre al signor Leopardi, promotore della mostra tramite l’associazione Un ponte per Anna Frank.

Il giorno dell’inaugurazione, dopo  il discorso  del Dirigente scolastico Flavio Bosio, sono seguiti balli e canti della tradizione ebraica, le nostre riflessioni e la lettura di alcuni testi poetici .

Sullo sfondo del brano Schindler’s list tutti gli alunni, seduti sui gradoni della scalinata centrale, hanno eseguito una ola alzandosi alternativamente e ponendo, davanti al viso, un foglio con la faccia di Anne Frank.  Al termine della ola, abbiamo esclamato in coro: – Anche io sono Anne Frank! – é stato emozionante, ci siamo sentiti come se fossimo un’unica persona ed il significato di queste performance, e di tutta la mostra in genere, può essere riassunto da questo semplice pensiero: Anne Frank vive ancora oggi in tutte quelle persone che vengono discriminate, umiliate, private dei diritti più fondamentali che noi spesso sottovalutiamo. 

L’umanità ha il potere di scegliere se scrivere una storia bella o brutta e Anna ancora oggi ci indica la strada: “E’ un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo”.